Dai suoi ricordi, com’è cambiato dagli esordi ad oggi il rapporto tra industrie della concia e territorio?

Negli anni vi è stata una crescente attenzione per il territorio. Sotto la guida delle pubbliche amministrazioni e attraverso confronti serrati e franchi con il mondo della concia, si sono fatti notevoli investimenti negli ultimi 30 anni con il fine di migliorare l’impatto ambientale di questo settore, per esempio attraverso l’individuazione di discariche di stoccaggio fanghi e la lavorazione reflui, con la riduzione delle emissioni in atmosfera, soprattutto con una maggior attenzione alla fase di controllo e misurazione dell’impatto stesso.

Ricordo solo il lavoro svolto dal sindaco Trevisan a cavallo degli anni ‘70 e ‘80 che portò alla creazione di una zona industriale con lo spostamento delle concerie dalle zone centrali ad una zona dedicata, accessibile con una riduzione notevole dell’impatto sull’urbanistica della città. Molte cose sono cambiate dagli anni del boom economico alle volte caratterizzato da poca attenzione al territorio. Ora il settore è sottoposto a leggi e regolamenti che vengono rispettati. Gli investimenti mirati a garantire la sicurezza del territorio sono notevoli.

 

Come sono i rapporti tra Comune di Arzignano e industrie conciarie ? A cosa dovrebbe ambire questo rapporto e dove può essere migliorato?

Da parte dell’Amministrazione Comunale da me guidata, vi è sempre stata massima attenzione e attività di confronto con il comparto della concia, perché da questo settore l’economia di tutto il territorio ricava beneficio in termini di occupazione, livello di vita e, non secondariamente dal gettito fiscale che genera. Una risorsa che permette al Comune di realizzare opere di pubblica utilità e attivare e mantenere servizi essenziali. Il rapporto può essere ulteriormente migliorato solo mantenendo e rafforzando il dialogo ed il confronto esistente fra gli attori in campo. Un rapporto da parte mia franco e schietto poiché ho sempre mantenuto un serrato confronto nel rispetto delle competenze.

 

Quali sono il peso e gli ambiti decisionali del Comune di Arzignano e del suo sindaco sul settore concia nell’ambito di Ato Valchiampo e Depuratore di Arzignano/Acque del Chiampo/Servzio Idrico Integrato?

Il sindaco agisce nella disciplina di gestione delle acque sia all’interno dell’assemblea dei soci di Acque del Chiampo Spa, sia in qualità di presidente del Consiglio di bacino Valle del Chiampo, che comprende 13 comuni nei quali vi è una forte o prevalente presenza di attività conciaria. In tale sede si applicano tutte le normative e si predispongono opere che i gestori intendono portare avanti nell’interesse della cittadinanza in termini di acquedottistica e fognature civili, di scarichi industriali e depurazione degli stessi. Mi trovo ad avere quindi un ruolo strategico in un contesto di confronto con gli altri Comuni.

 

Come valuta le nuove tariffe che da marzo scorso vedono rincari del 2% per le 131 aziende che fanno riferimento al depuratore della Valchiampo, più una parte variabile compresa fra lo 0,4% e il 7,4% in base alla quantità e qualità del refluo prodotto?

Queste tariffe hanno avuto applicazione dal marzo del 2018. Grossi gruppi industriali che da una ventina d’anni seguono l’andamento del consorzio hanno analizzato favorevolmente l’applicazione delle tariffe calibrate con il principio del ‘chi più inquina più paga’. E’ chiaro a tutti che tali tariffe sono state determinate in virtù di un confronto costante e proficuo fra tutte le parte interessate, da Acque del Chiampo all’industria chimica. Queste tariffe sono ricavate dal regolamento esistente, approvato nel 2016, relativo agli scarichi industriali delle aziende, in base al piano industriale che nel 2017 è stato presentato da Acque del Chiampo. Condivido pienamente la metodologie di determinazione delle tariffe e le ritengo più eque rispetto al passato.

 

A Suo avviso, quale dovrebbe essere, e finalizzato a quali obiettivi, i rapporto tra mondo della concia e servizio idrico integrato?

Unicamente al principio che la produzione industriale può e deve essere compatibile con il rispetto del territorio e la tutela dell’acqua, il nostro ‘oro blu’, sia in termini di entrata nel ciclo produttivo che in uscita.

 

Cosa significa oggi la concia per la città di Arzignano?

La sua importanza è ancora fondamentale perché è il cardine della nostra economia, senza dimenticare altri settori come ad esempio la meccanica e il marmo. La concia fa da traino sull’indotto, e sviluppa in questo distretto una filiera quasi completa. Sottolineo il fatto che questo settore ha saputo negli anni incrementare il suo apporto sociale nel territorio. Ha saputo investire anche per il bene della cittadinanza nella Sanità, nel mondo associativo, con interventi mirati alla tutela delle fasce fragili della popolazione.

 

Cosa è necessario oggi perché vi sia equilibrio tra ambiente, salute pubblica e industria conciaria?

La collaborazione serrata fra istituzioni e l’associazionismo industriale. La vigilanza della pubblica amministrazione associata ad un impegno strategico, propositivo e costruttivo della stessa nei confronti del mondo della concia.

di Gian Maria Maselli